La Vertigine dell’Infinito

 

PROGETTO A CURA DI: Simone Antonelli, Matilde Forte, Mattia Proietti Tocca, Simona Russo, Alex Tucci

PROGETTO VINCITORE DEL PRIMO PREMIO PER IL CONCORSO AVVENTURE CREATIVE, CON TEMA “WALK ON THE WILD SIDE – VARIAZIONI SUL TEMA DEL PERCORSO”,  DEL FESTIVAL DEL VERDE E DEL PAESAGGIO 2015

La Vertigine dell’Infinito è un progetto che è stato realizzato in occasione della V edizione del Festival del Verde e del Paesaggio che si svolge ogni anno presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

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Descrizione del progetto

Il camminare condiziona la vista e la vista condiziona il camminare a tal punto che sembra che solo i piedi possano vedere” Robert Smithson. Avete mai provato a fare come fanno i bambini, quando si chinano a testa in giù e volgono lo sguardo verso il cielo? Allora cosa si vede? Cosa si sente dentro di noi? Ecco quel senso di vertigine che assale l’uomo, dove tutto inizia a ruotare, a turbarsi, ad alterarsi innescando in esso un senso di perdita, di smarrimento e non ha più concezione di quale sia la giusta dimensione del paesaggio circostante. La vertigine diventa padrona di esso, e all’improvviso volgendo lo sguardo al cielo perde la reale dimensione. Il percorso e il paesaggio sono a testa in giù.

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Un pensiero nuovo somiglia spesso a un aspetto del paesaggio sempre esistito, come se pensare fosse viaggiare invece che fare. Pertanto, un aspetto della storia del camminare è la storia del pensare concretizzata, ma perché i moti della mente non possono essere tracciati, mentre quelli dei piedi sono riconoscibili.

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Possiamo immaginare il camminare anche come un attività visiva, ogni passeggiata un viaggio in cui ci concediamo sufficiente agio per godere e per riflettere sulle vedute, per assimilare il nuovo al noto. Il gioco metaforico del sentiero si concentra nel capovolgersi della percezione, cercando di focalizzare lo sguardo verso nuove infinite idee. Queste sono, risultanti dell’ispirazione formale-simbolica, cui tende ad innescare il concetto di base del progetto.

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L’intento di Vertigine dell’infinito è ruotare il punto di vista degli uomini che sono abituati ad avere una visuale “solita, uniforme, sempre volta all’orizzonte” e mai ruotata a 360 ° a scoprire il paesaggio circostante cioè un ‘oppurtunità nuova di approccio alla natura in diretta opposizione al modus vivendi attuale, basato sulla velocità e sulla quasi totale assenza di contemplazione dell’ambiente circostante. Pensando a Shakespeare si potrebbe dire che entrare nel mondo selvaggio equivale ad abbandonare “le ansie e le doglie dell’oltraggiosa fortuna”, è guardare la vita da un altro punto di vista, meno frenetico e più equilibrato.

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Il progetto è cosi composto: Una struttura portante dove la vegetazione viene posizionata a testa in giù, in modo da avvolgere il visitatore. La struttura è composta da due moduli, a distanza l’uno dall’altro di 1.20 m in modo da creare il percorso invertito, che si apre verso l’infinito. La struttura servirà per reggere il paesaggio capovolto che consisterà in vegetazione posta a testa in giù.

La struttura portante in acciaio, è composta da pali a sezione rettangolare di dimensioni 0,50x 0,70 cm e di H 2,10 cm; di lunghezza di 5m e larghezza 3,20 m per un totale di 16 mq. La base su cui poggerà la vegetazione è composta da una griglia di tondini di acciaio (da cantiere) saldati precedentemente alla struttura portante. Successivamente è posto un telo di iuta per evitare la caduta di materiali vegetali, e per mantenere umida la vegetazione. Infine uno strato di rete in acciaio zincato con maglia 50×50 mm dove appositamente ritagliata fungerà da ancoraggio alle piante.

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